203. TANE PER BAMBINI

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. . . i luoghi riservati ai giochi per bambini – PARCO GIOCHI D’AVVENTURA per (73), LA CASA DEI BAMBINI (86), REGNO DEI BAMBINI (137) – e PARETI SPESSE (197) – Possono essere impreziosite da un dettaglio molto speciale.

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I bambini amano stare in luoghi minuscoli, simili a delle tane.

Durante il loro gioco, i bambini cercano spazi simili a tane dove infilarsi, casse d’imballaggio, sotto i tavoli, in tende da campo, ecc (altro…)

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241. PUNTI PER SEDERSI**

. . . supponiamo che la struttura principale dell’edificio sia terminata. Per completarla in maniera perfetta avete bisogno di costruire fin nei dettagli i giardini e le terrazze che circondano l’edificio. In alcuni casi, probabilmente, avrete deciso dove posizionare le mura, i fiori e le sedute, almeno a grandi linee; ma sarebbe auspicabile prendere queste decisioni definitive quando l’edificio è presente materialmente – in maniera che si possano cucire all’edificio per aiutarlo a legare meglio con l’ambiente circostante – FORMA DEL PERCORSO (121), GRAPPOLI DI  ATTIVITA’ (124), TERRAZZA PRIVATA LUNGO LA STRADA (140), BORDO DELL’EDIFICIO (160), LUOGO BEN SOLEGGIATO (161), STANZA ALL’APERTO (163), ATTACCO A TERRA (168), PERCORSO PERGOLATO (174), SEDUTA NEL GIARDINO (176), etc.  In primo luogo, le sedute all’esterno, pubbliche e private.

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Dove le sedute all’esterno sono disposte senza avere cura della visuale e del clima, esse saranno quasi certamente inutilizzate.

 

Abbiamo fatto controlli spot su panchine scelte a Berkeley, in California, e abbiamo registrato per ognuna i seguenti dati: Era occupata oppure vuota? Dava la possibilità di guardare una qualche attività in corso, o no? Era ben esposta al sole, oppure no? In quel momento qual era la velocità del vento? Tre delle undici panchine erano occupate; otto vuote.

Nel momento dell’osservazione, tutte e tre le panchine occupate guardavano verso un’attività, erano al sole, e c’era una velocità del vento inferiore a mezzo metro al secondo. In nessuna delle altre otto panchine erano presenti queste tre condizioni. Tre di loro erano riparate, davano la possibilità di guardare verso delle attività, ma non erano esposte al sole; tre di queste guardavano verso delle attività, ma non godevano del sole, e il vento soffiava a più di 1 metro al secondo; due avevano sia il soleggiamento che il riparo dal vento, ma non la possibilità di guardare verso attività.

Una seconda serie di osservazioni mette a confronto il numero di anziani seduti a Union Square alle tre di pomeriggio in una giornata soleggiata con quello di un giorno nuvoloso: 65 persone con il sole e 21 in una giornata nuvolosa, anche se la temperatura dell’aria era uguale.

Naturalmente sembra ovvio – ma il punto è proprio questo – quando in un progetto scegliete dove posizionare  sedute all’aperto, muri e scale per sedersi, panchine nel giardino, rispettate queste caratteristiche:

  1. Panche che affacciano direttamente su attività pedonali.
  2. Panche rivolte a sud pergodere  dell’esposizione solare durante i mesi invernali.
  3. Un muro dal lato dove batte il vento invernale.
  4. Nei climi caldi—provvedete ad una copertura che, intorno a mezzogiorno durante i mesi estivi, garantisca protezione solare e orientate la panchina verso la brezza estiva.

Perciò:

La scelta di buoni punti per le sedute all’aperto è di gran lunga più importante che costruire panchine alla moda. Se il luogo è quello giusto, in effetti, anche il tipo più semplice di seduta risulta perfetto.

Nei climi freddi, fate in modo che siano disposte di fronte al sole e riparate dal vento; nei climi caldi, posizionatele all’ombra ed esposte verso le brezze estive. In entrambi i casi, collocatele in maniera tale che si affaccino verso qualche attività.

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Se queste sedute possono essere realizzate in continuità con scale, ingressi di edifici, muretti o balaustre, tanto meglio – SCALE PER SEDERSI (125), PANCA ACCANTO ALL’USCIO (242), MURETTO PER SEDERSI (243) . . . .


fonte: A Pattern Language: Towns, Buildings, Construction” – Christopher Alexander, Sara Ishikawa, Murray Silverstein – Oxford University Press, 1977 – tradotto da Antonello ‘Martinez’ Gianfreda & Patrizia Filomena Giannoccaro

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114. GERARCHIA DELLO SPAZIO ESTERNO*

… I principali spazi esterni hanno preso il loro carattere da RECUPERO DEL SITO (104), SPAZI ESTERNI RIVOLTI A SUD (105), SPAZI ESTERNI POSITIVI (106). Ma puoi migliorarli, e completare il loro carattere, assicurandoti che uno spazio abbia sempre una visuale aperta verso un’altro più ampio e che tutti gli spazi contribuiscano insieme a formare una gerarchia.

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All’aperto, le persone cercano sempre di trovare un posto dove possono avere le spalle protette, che guarda verso un’apertura più ampia, oltre lo spazio situato subito di fronte a loro.

 

In breve, la gente non si siede di fronte a muri di mattoni; —si orienta verso una vista e verso qualsiasi luogo sul percorso che porta alla vista più vicina.

Per quanto semplice possa essere questa osservazione, non si può affermare con certezza il modo in cui la gente si collocherà nello spazio. E questo ha enormi implicazioni relative agli spazi in cui la gente si può sentire a proprio agio. Ciò significa, essenzialmente, che ogni luogo dove le persone si sentono a proprio agio ha:

1 – una protezione alle spalle
2 – una visuale verso uno spazio più ampio.

Per capire le conseguenze di questo pattern, consideriamo i tre casi principali dove questo viene applicato.

Nel più piccolo degli spazi esterni, nei giardini privati, questo pattern ci dice di creare un angolo nello spazio come un “retro” con un sedile, che guarda verso il giardino. Se ciò è realizzato correttamente, questo angolo sarà raccolto e protetto, ma per nulla claustrofobico.

A una scala leggermente più grande, c’è una connessione tra una terrazza o un ampio spazio aperto di un certo tipo, la strada o una piazza. La forma  più comune di pattern a questa scala è una veranda anteriore, che forma una chiusura ben definita e un retro, differenziandosi dalla strada pubblica

A una scala più ampia, questo pattern ci dice di aprire, da un estremo, piazze pubbliche e spazi verdi verso grandi panorami. A questa scala, la piazza stessa diventa uno spazio retrostante che una persona può occupare e dalla quale si può godere di una distesa ancor più grande.

Perciò:

Qualsiasi spazio stiate configurando, sia esso un giardino, un terrazzo, una strada, un parco, una stanza all’aperto, o un cortile, assicuratevi di due cose. Prima di tutto, create almeno uno spazio più piccolo che guardi al suo interno e formi una naturale struttura retrostante. Inoltre, sistemate questo spazio e le sue aperture in modo che sia rivolto verso uno spazio più ampio.
Quando avete fatto questo, ogni spazio esterno avrà un spazio retrostante (back) naturale, e ogni persona che assume una posizione naturale, con le sue spalle a questo spazio retrostante (back), guarderà fuori verso viste più ampie.

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Per esempio: sedili da giardino aperti verso il giardino – SEDILE DA GIARDINO (176), GIARDINO SEMI-NASCOSTO (111); sacche di attività aperte sulla piazza, SACCHE DI  ATTIVITA’ (124), PICCOLE PIAZZE (61); giardini aperti verso strade locali TERRAZZE PRIVATE SULLA STRADA (140), STRADE LOCALI AD ANELLO (49), strade aperte verso i campi – STRADE VERDI (51), VERDE ACCESSIBILE (60); campi aperti verso la campagna con un bel panorama – TERRENO COMUNE (67), LA CAMPAGNA (7). Accertarsi che ciascuna parte della gerarchia sia disposta in modo tale che, al suo interno, le persone si sentano a loro agio, orientate verso lo spazio ampio più vicino.


fonte: A Pattern Language: Towns, Buildings, Construction” – Christopher Alexander, Sara Ishikawa, Murray Silverstein – Oxford University Press, 1977 – tradotto da Antonello ‘Martinez’ Gianfreda & Patrizia Filomena Giannoccaro

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161. LUOGO SOLEGGIATO**

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… questo pattern contribuisce a impreziosire e dar vita a tutti gli ESTERNI CHE AFFACCIANO A SUD (105); e, in situazioni in cui non siano a Sud, ma a Est o a Ovest, può contribuire a modificare l’edificio in modo tale che la loro parte utile si sposti verso Sud. Aiuta anche a completare BORDO DELL’EDIFICIO (160), e a posizionare la VERANDA (163).

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L’area immediatamente fuori dell’edificio, a Sud –quell’angolo fra la sua parte in muratura e il terreno dove batte il sole– deve essere sviluppata e realizzata in un luogo in cui le persone possano crogiolarsi alla sua luce.

 

Abbiamo già sostenuto che le zone esterne importanti dovrebbero trovarsi a Sud degli edifici di cui fanno parte, ed abbiamo presentato un evidenza empirica a quest’idea in ESTERNI CHE AFFACCIANO A SUD (105). Ma anche se le aree esterne intorno all’edificio sono rivolte a Sud, ciò ancora non ci garantisce che le persone li frequenteranno realmente.    In questo pattern, discuteremo più attentamente la questione delicata che un cortile orientato a Sud o un giardino continueranno a non funzionare a meno che non ci sia al loro interno una zona soleggiata, funzionalmente importante, intenzionalmente e specificamente posizionata per prendere il sole, in uno snodo centrale di transito tra l’esterno e l’interno e prossima agli interni che esso serve. (altro…)

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73. PARCO GIOCHI D’AVVENTURA

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…all’interno del vicinato locale, anche se esiste già uno spazio comune dove i bambini possono incontrarsi a giocare – SPAZIO COMUNE (67), SPAZIO DI GIOCO COLLEGATI (68); è essenziale che ci sia almeno una parte più piccola, che sia differenziata, dove il gioco è più libero, “selvaggio”, e dove i bambini hanno accesso ad ogni tipo di “materiale”.

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Un castello, fatto di cartoni, pietre, e vecchi rami, costruito da un gruppo di bambini per se stessi, vale più di mille castelli minuziosamente dettagliati, perfettamente rifiniti, realizzati per loro in una fabbrica.

Il gioco ha molteplici funzioni: dà ai bambini la possibilità di stare insieme, l’opportunità di usare i loro corpi, per sviluppare la muscolatura, e per provare nuove abilità. Ma soprattutto, il gioco è una funzione dell’immaginazione. Il gioco di un bambino è la sua maniera di affrontare le problematiche della crescita, di alleviare le tensioni ed esplorare il futuro. Riflette esattamente i problemi e le gioie della sua realtà sociale. I bambini vengono a patti con il mondo, lottano con le immagini che hanno di esso, e le riformulano continuamente, attraverso quelle avventure dell’immaginario che noi chiamiamo gioco. (altro…)

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120. PERCORSI E METE*

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…una volta che edifici, porticati, percorsi e spazi all’aperto siano stati sommariamente definiti da COMPLESSI DI EDIFICI (95), ALI DI LUCE (107), SPAZIO ESTERNO POSITIVO (106), PORTICATI (119) –  è il momento di prestare attenzione ai percorsi che si snodano tra gli edifici. Questo pattern profila tali percorsi ed aiuta anche a dare loro una forma più dettagliata a GRADI DI ACCESSIBILITA AL PUBBLICO (36), RETE DI PERCORSI ED AUTOMOBILI (52), e DOMINI DI CIRCOLAZIONE (98).

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La configurazione dei percorsi sembrerà ben risolta e confortevole solo quando è compatibile con il processo del camminare. E il processo del camminare è decisamente più sottile di quanto si può immaginare. (altro…)

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