54. ATTRAVERSAMENTO STRADALE

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. . .sotto la spinta di STRADE PARALLELE (23) e RETE DI PERCORSI ED AUTOMOBILI (52), i percorsi cresceranno gradualmente in maniera perpendicolare alle strade principali – non lungo di esse come accade adesso. Questo è un tipo di situazione completamente nuova, e richiede un trattamento fisico completamente nuovo per far sì che funzioni.

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Dove i sentieri incrociano le strade, le automobili hanno il potere di spaventare e sottomettere le persone che camminano, anche quando hanno il legittimo diritto di precedenza.

Questo accade ogni qual volta il percorso pedonale e la strada si trovano alla stessa altezza. Nessuna quantità di linee di vernice bianca, strisce pedonali, semafori, segnali luminosi azionati da pulsanti, può cambiare il fatto che un’auto pesa più di una tonnellata e, a meno che il conducente non la freni, travolgerà qualunque pedone. La maggior parte delle volte il conducente frenerà. Ma tutti conosciamo un numero sufficiente di casi in cui i freni non hanno funzionato o che il conducente è stato preso da un colpo di sonno, da farli rimanere costantemente in allerta e intimoriti. (altro…)

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Fasano e gli alberi che la gente ama

Ingresso principale al Parco della Rimebranza, Fasano, 2014

Con grande rammarico osserviamo che, da alcuni anni, gli alberi della Città di Fasano e frazioni vengono ripetutamente maltrattati con drastiche potature che in alcuni casi arrivano anche alla loro “capitozzatura”.

Ogni volta che tagliamo un ramo, asportiamo una parte indispensabile per l’albero. Se asportiamo una parte eccessiva dei rami, e quindi di foglie, l’albero si troverà in condizione di avere troppo poca energia rispetto a quella di cui necessita, favorendo l’avanzare dei parassiti del legno, che inizieranno a disgregare degradare i tessuti in prossimità del taglio, dando origine a delle cavità all’interno di rami e tronchi; questo andrà a rendere la struttura dell’albero ancora più fragile.

“Un albero è molto di più di un semplice pezzo di legno morto” come disse Alex Shigo, riconosciuto in tutto il mondo come padre della moderna arboricoltura “gli alberi sono esseri viventi, che sono in attività durante tutto l’anno…”.  

Un albero in città svolge un ruolo insostituibile per il benessere dei cittadini, purifica l’aria, trattiene di inquinanti, abbassa notevolmente le temperature dei mesi più caldi, attenua il triste grigiore portato da strade e cemento, riduce il rumore del traffico e contribuisce ad aumentare il benessere psicologico e vitale delle persone, riducendo lo stress e migliorando l’interazione sociale. La cosa indiscutibile è quanto sia importante che gli alberi, in città, ci siano! (altro…)

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171. LUOGHI ALBERATI**

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…gli alberi sono preziosi. Preservateli. Lasciateli intatti. Se avete seguito RECUPERO DEL SITO (104), avete già avuto cura di lasciare gli alberi intatti e non attaccati da nuove costruzioni; potete aver piantato ALBERI DA FRUTTO (170); e potete forse anche avere in mente di piantare altri alberi. Questo pattern mette l’accento di nuovo l’importanza di lasciare gli alberi intatti, e vi mostra come piantarli, ed averne cura, ed usarli, in modo tale che gli spazi che formano siano utilizzati come estensioni degli edifici.

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Quando gli alberi vengono piantati o potati senza alcun riguardo per i luoghi speciali che essi possono creare, sono utili alle persone che ne hanno bisogno come fossero morti.

Gli alberi hanno un significato molto profondo ed essenziale per gli esseri umani. L’importanza degli alberi secolari è archetipica; nei nostri sogni molto spesso rappresentano l’integrità della personalità: (altro…)

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La partecipazione

Tavolo di partecipazione in via Mignozzi a Fasano. Giugno 2014 © Chicco Saponaro

Solo le persone che vivono nella comunità ne possono guidare il processo di sviluppo organico. Esse conoscono meglio di chiunque altro i propri bisogni, la funzionalità delle stanze, degli edifici, delle corsie riservate ai pedoni e degli spazi aperti. […]

Gli architetti ed i progettisti, per quanto bene possano progettare, o per quanta cura vi possano mettere nel farlo, non possono, da soli, creare degli ambienti che abbiano la varietà e l’ordine che noi ricerchiamo. Un insieme organico può essere creato soltanto dall’azione di una comunità, in cui ognuno collabora a modellare quelle parti dell’ambiente che meglio conosce.

[…]

Iniziamo col chiederci cosa significa esattamente « partecipazione ». Questo termine può indicare ogni tipo di procedimento attraverso il quale gli utenti possono contribuire a modellare il proprio ambiente. Il tipo più semplice di partecipazione è quello in cui gli utenti contribuiscono a modellare un edificio in qualità di clienti di un architetto. Il tipo più complesso è quello in cui gli utenti costruiscono i loro edifici da soli. (altro…)

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26. IL CICLO DELLA VITA*

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. . . una vera comunità consente, pienamente, l’equilibrio dell’esperienza umana e della vita – COMUNITA’ DI 7000 PERSONE (12). E a livello inferiore vale lo stesso per – VICINATO RICONOSCIBILE (14). Per adempiere a questa promessa, le comunità e il vicinato devono garantire tutte le cose che la vita possa richiedere, affinchè la persona possa sperimentare l’ampio respiro e la profondità della vita, nella sua comunità.

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Tutto il mondo è un palcoscenico
sul quale tutti noi, uomini e donne
siam solo attori,
con le nostre uscite
e con le nostre entrate; Ove ciascuno,
per il tempo che gli è stato assegnato,
recita molte parti,
e gli atti sono le sue sette età:

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La città è della gente

Con l’invito alla lettura di un saggio di Jane Jacobs pubblicato nel 1958, introduciamo la possibilità di poter dar valore ad uno spazio urbano analizzando il suo “livello di vita”. (***)

Siamo in un momento critico per il futuro della città. In tutto il paese urbanisti e amministratori stanno preparando una serie di progetti di riqualificazione che fisseranno i caratteri delle zone centrali per generazioni a venire. Si demoliscono vaste superfici, profonde parecchi isolati; solo in alcuni casi la trasformazione è già in corso, ma in quasi ogni grande centro si è pronti a partire con le costruzioni, i progetti saranno presto completati.

Di che tipo di progetti si tratta? Tutto molto spazioso, verde, poco affollato. Grandi vedute su spazi aperti. Tutto solido, simmetrico, ordinato. Netto, deciso, monumentale. Tutte le caratteristiche di un ben tenuto, dignitoso, cimitero urbano.

Ciascun progetto assomiglia parecchio a tutti gli altri (…)
Da una città all’altra, gli schizzi degli architetti evocano le medesime scene sognanti, nessuna concessione alle particolarità, ai vezzi, alla sorpresa, nessuna traccia del fatto che esista una città con una propria tradizione e carattere.

Questi progetti non rivitalizzeranno il centro: lo ammazzeranno. Perché si pongono contro la città. Negano la strada. Eliminano la funzione della strada. Eliminano la sua varietà. (…)

Senza quasi alcuna eccezione tutti i progetti propongono una risposta standardizzata ad ogni necessità: commercio, salute, cultura, amministrazione, di qualunque attività si tratti, si prende un pezzo della vita della città, lo si astrae dal trambusto del centro, e lo si ricolloca come isola autosufficiente, in maestosa solitudine.

L’articolo completo, è stato tradotto da Fabrizio Bottini, e pubblicato su http://mall.lampnet.org/index.php/article/articleview/12835/0/203/

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